Le criptovalute: una realtà oggi ed una certezza domani
Tra pochi anni questo articolo sembrerà obsoleto ai lettori, sembrerà scontato offrire i propri servizi accettando come metodo di pagamento le criptovalute come Bitcoin, Ethereum, o altri rinomati token virtuali.
Per questo motivo noi di ADVPRO, fin dal 2021 vogliamo metterci a disposizione del cambiamento e di un numero sempre crescente di utenti che utilizzano le monete virtuali nel quotidiano. Potrai quindi acquistare i nostri servizi pagando con le tue cripto di riferimento o eventualmente convertirle attraverso la tua piattaforma di exchange per accedere ai nostri servizi. Al momento del pagamento riceverai le istruzioni per il trasferimento dei fondi sul nostro Wallet.
CRIPTOVALUTE ABILITATE
Bitcoin (BTC)
Ethereum (ETH)
Binance Coin (BNB)
Crypto.com Coin (CRO)
ADVPRO Comunicazione ha a disposizione un team preparato di grafici che utilizza le migliori tecnologie per realizzare loghi su misura per ogni idea, attività o servizio, il tutto in tempi brevi con tutte le garanzie di un progetto disegnato e consegnato in vettoriale.
La Creazione di un Logo può sembrare una cosa semplice ma in realtà è il frutto di uno studio e di un’analisi che prende in considerazione diversi fattori, quali ad esempio l’ambito aziendale e la concorrenza. Individuare il tipo di attività e l’area di lavoro è necessario per identificare la grafica che più si adatta a rappresentare l’identità e l’essenza dell’azienda.
Per questo motivo è necessario affidarsi a dei professionisti del settore, che siano in grado di interpretare le esigenze del cliente, realizzando loghi originali, comunicativi, distintivi ma al tempo stesso leggibili e cromaticamente adeguati. ADVPRO Comunicazione ha a disposizione un team preparato di grafici che utilizza le migliori tecnologie per realizzare loghi attuali e che soddisfino la clientela.
ADVPRO è un progetto sviluppato da giovani professionisti, strutturato per offrire diversi servizi: Creazione e Restyling Brand, Campagne Pubblicitarie, Consulenza Marketing e molto altro sia a privati che alle aziende. Vogliamo offrire ai nostri clienti le soluzioni più efficaci per espandere il proprio business.
Il nostro obiettivo è quello di accompagnare e supportare le PMI verso le nuove forme di mercato orientate specialmente sul web, attraverso un percorso di “digitalizzazione” della propria impresa, in modo da creare la propria presenza online. Perchè noi crediamo che la comunicazione sia la chiave per il successo.
Il progetto ADVPRO nasce in Sicilia, precisamente a Palermo, territorio dove la crescita digitale delle imprese è in forte sviluppo e il numero di aziende che curano la loro identità aziendale risulta sempre maggiore! I nostri servizi sono comunque disponibili in tutta Italia, attraverso un affiancamento al cliente. Scegliete anche voi ADVPRO Comunicazione!
Il nostro Staff è composto da giovani professionisti di diversi settori: Grafica, Comunicazione, Web Design. Potrete conoscerli meglio nella sezione:”Il Nostro Team“. Saremo lieti di rispondere a qualsiasi domanda in merito all’erogazione dei nostri servizi. Buona permanenza da ADVPRO.
Brand Consoulting90%90%
Social Media Marketing85%85%
Sviluppo Corporate Identity85%85%
Come realizziamo in tuo Logo?
Colloquio conoscitivo. Per poter progettare il vostro logo abbiamo bisogno di conoscervi, di ascoltare le vostre idee, di studiare il tipo di attività che svolgete e l’area nella quale siete collocati.
Presentazione bozze. Nel giro di qualche giorno avremo le prime bozze da sottoporvi. Si tratta di 3 o 4 proposte (anche in diverse varianti di colori) tra cui il cliente deve scegliere quella che sarà la base del logo e su cui verranno apportate le modifiche necessarie.
Definizione dei dettagli. Sulla bozza scelta, e in base alle indicazioni del cliente, verranno apportate le modifiche necessarie fino ad arrivare alla versione definitiva del logo.
Consegna Progetto. Una volta raggiunta la versione definitiva, il logo verrà consegnato in formato vettoriale (pdf o eps) e in Jpg ad alta risoluzione. Su richiesta verrà consegnato anche in negativo.
Vuoi realizzare un logo ed un sito e-commerce? clicca qui!
I nostri professionisti sono a tua disposizione per valutare insieme le soluzioni più adeguate per il tuo business.
Vuoi realizzare un Logo che rispecchi tutti i criteri di cui abbiamo parlato e pagarlo in Bitcoin, Ethereum o altre criptovalute?
Con ADVPRO PUOI!
Ricorda inoltre che puoi utilizzare le Criptovalute anche per lo sviluppo del tuo sito web ed altri servizi sul nostro sito!
Richiedi un preventivo gratuito o clicca sul pulsante Sviluppo Logo per visualizzare i nostri piani. Se hai qualche dubbio contattaci per una consulenza gratuita.
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Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un buon Logo?
Il dilemma è atavico, ma sicuramente è possibile tracciare alcune note regole di base, che rendono un logo efficace.
Di seguito 45 regole per un buon logo:
Non utilizzare più di tre colori.
Sbarazzarsi di tutto ciò che non è assolutamente necessario.
I caratteri devono essere di facile lettura, anche per la nonna.
Il logo deve essere riconoscibile immediatamente.
Il design deve essere unico.
Ignora completamente ciò che i tuoi genitori o moglie pensano sul design.
Il logo deve “convincere” più di tre persone.
Non utilizzare elementi di loghi famosi e poi dire che si tratta di un lavoro originale.
Non usare una clip-art in alcun caso.
Il logo deve essere riconoscibile in bianco e nero.
Il logo deve essere riconoscibile quando è invertito.
Il logo deve essere riconoscibile quando è scalato.
Se il logo contiene un simbolo o icona, gli elementidevono essere disposti in modo che si completino a vicenda.
Evitare mode nella progettazione logo. Un buon design non teme il passare del tempo.
Non abusare di effetti speciali quali gradienti, ombre, riflessi, raggi di luce, motivi floreali, e così via.
Il logo deve essere inscrivibile all’interno di una forma definita. Evitare che l’ipotetico “contenitore” sia una forma indefinita.
Evitare dettagli intricati e complessi.
Progettare il logo considerando le diverse applicazioni, le diverse forme e i diversi luoghi in cui verrà utilizzato.
Il logo deve suscitare sensazioni di forza e fiducia, non di noia e debolezza.
Rassegnarsi al fatto che non si potrà creare il logo perfetto.
Il logo avrà segni forti per concetti forti e segni morbidi per concetti morbidi.
Il logo deve essere coerente con ciò che rappresenta.
Una fotografia non potrà essere un logo.
Il logo deve stupire i clienti
Non utilizzare più di due font.
Ogni elemento del logo deve essere allineato a sinistra, centro, destra, in alto o in basso.
Il logo deve apparire completo, evitare ogni elemento che lo faccia sembrare incompiuto.
È necessario conoscere il fruitore del logo prima di iniziare il brainstorming.
Il logo deve essere funzionale non innovativo.
Se il naming della marca è memorabile, questo deve essere il logo.
Il logo deve essere riconosciuto anche quando è speculare.
Anche le grandi aziende hanno bisogno di loghi piccoli.
Il logo deve piacere ai clienti del committente, non solo al committente.
Il logo deve avere le sua declinazione. Più sono gli utilizzi previsti più sarà efficace nel suo utilizzo.
Il logo deve rimanere coerente su diverse piattaforme.
Il logo deve essere facile da descrivere.
Non usare frasi all’interno del logo promozionale.
Disegna il logo con matita e carta prima di lavorare sul computer.
Il logo deve essere semplice.
Il logo non deve contenere gli Swoosh o il mondo.
Il logo non deve distrarre.
Il logo deve avere una rappresentazione onesta
Il logo dovrebbe avere un equilibrio visivo.
Evitare i super-colori vivaci, colori al neon o colori senza vigore.
Il logo non deve rompere tutte le regole di cui sopra a meno che non si sappia cosa si sta facendo.
ANATOMIA DI UN (BUON) LOGO
STILE
le regole che lo caratterizzano
COLORE
le scelte cromatiche e le palette
FORMA
la struttura e la configurazione geometrica
CONCEPT
Il messaggio che lo lega al brand
PAY OFF
Il motto esplicativo del Logo
FONT
o stile del carattere tipografico del testo
PROPORZIONI
le regole auree che ne caratterizzano la struttura
Ti è piaciuto questo articolo? Hai bisogno di supporto per la progettazione del tuo Logo? Visita la nostra sezione “Creazione Logo” oppure scrivici per avere un contatto con i nostri Grafici, per avere una consulenza gratuita, sarai affiancato da un nostro operatore che ti aiuterà a scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze! Un saluto dal Team di ADVPRO.
La differenza tra logo e marchio non è sempre chiara. Molte volte, nel linguaggio comune, si corre il rischio di usare i due termini come sinonimi, ma in realtà presentano delle differenze,soprattutto in relazione al tipo di tutela che si vuole dare al Brand.
Quando nasce una nuova società intesa come entità legale (S.r.l., S.p.A. o semplicemente una persona fisica con Partita IVA), nasce anche un marchio o un logo che insieme con altri elementi costituiscono il codice comunicativo della marca, quello che poi noi percepiamo.
Differenza tra logo e marchio: cos’è il Logo?
Il logo è l’abbreviazione del termine logotipo (dal greco logos, parola e tipo da tipografico) Il logotipo è il segno grafico. Dal punto di vista legale, il logo è uno degli elementi che possono essere registrati.
In pubblicità, invece, è uno degli elementi che compongono la Brand Identity (identità di marca). I principali componenti della Brand Identity sono:
Il nome, che è anche l’elemento più importante perché è il più facile da memorizzare
Il payoff, la breve frase che accompagna il nome e che serve a comunicare i valori del Brand (“Just Do It”, “Impossibile is nothing”, “La cucina più amata dagli italiani” sono esempi di payoff)
Il logotipo (dal greco λόγος – logos che significa “parola” e τύπος – typos che significa “lettera”) è un segno caratterizzato da una grafica particolare (lettering) e che possiamo pronunciare: è quindi la trasposizione grafica del nome
Il pittogramma, invece, è un simbolo non leggibile né pronunciabile, come il baffo della Nike o la stella a tre punte della Mercedes.
Un “logo” quindi può essere un semplice logotipo o un segno più complesso, composto da pittogramma e logotipo, o da logotipo e payoff In realtà esistono ulteriori classificazioni, ma per semplicità ci fermiamo qui.
Differenza tra logo e marchio: Parliamo del Marchio
La legge dice che il marchio è un segno formato da elementi visivi e testuali usato per identificare un’azienda, i suoi prodotti o servizi, con l’obiettivo di renderli immediatamente riconoscibili e di distinguerli dalla concorrenza. È quindi un elemento fondamentale per la costruzione dell’immagine aziendale.
Esempio: analizzando Apple è possibile notare come il simbolo della mela è il pittogramma, la parola Apple con quel determinato font (lettering) è il logo. Pittogramma e font associati costituiscono il marchio della Apple che uniti all’insieme dei valori che l’azienda trasmette costituiscono la marca o brand. La marca (in inglese brand) è un concetto più complesso, astratto, intangibile. Nel mondo del marketing si usa dire che la marca è nella mente del consumatore.
La marca è un grande contenitore: contiene gli aspetti distintivi della comunicazione visiva (a partire proprio dal logo) ma anche la storia dell’azienda, l’esperienza vissuta dai clienti, il livello di notorietà, la sua reputazione nel web, i risultati di tutte le campagne pubblicitarie, il posizionamento e tutti i valori percepiti dai consumatori. In realtà il brand è un concetto che non solo identifica un’azienda, ma suscita qualcosa in ognuno di noi. Il brand ci mette in relazione con l’azienda. Quando ad esempio compriamo un prodotto Apple, non compriamo semplicemente un oggetto con il marchio della mela morsicata ma compriamo anche i valori che alla marca vengono associati: alta tecnologia, semplicità d’uso, design percependo come nostri i valori emozionali associati.
Quando si parla di brand si pensa in genere a qualcosa di molto concreto, come un marchio o un logo. In realtà queste non sono altro che sue rappresentazioni visive, tali da renderlo identificabile e riconoscibile. Non c’è dubbio che il mezzo più potente per difendere il proprio marchio, proteggerlo da usi scorretti e dai tentativi di contraffazione è la registrazione che, a seconda degli obiettivi di business dell’azienda, può essere circoscritta all’Italia o all’Unione Europea (marchio europeo), può essere estesa contemporaneamente in moltissimi Stati (tra quelli aderenti al c.d. marchio internazionale) o coprire solo alcuni Paesi esteri (marchio nazionale estero). Inoltre la registrazione può riguardare moltissimi “segni”. Quindi si possono registrare non solo la parola, ma anche disegni, lettere, numeri, suoni, forme del prodotto, colori o combinazioni di colori.
Le differenze tra marchio e logo – Conclusioni
Secondo la legge, (quasi) tutto è potenzialmente un marchio e non c’è differenza tra questo ed il logo: ogni elemento della Brand Identity è potenzialmente un marchio registrabile e quindi tutelabile singolarmente. Il nome è un marchio denominativo, così come il payoff, il pittogramma è un marchio figurativo mentre il logotipo potrebbe essere un marchio figurativo contenente elementi denominativi. La scelta di quale elemento tutelare dipende dagli obiettivi del proprio business. Il nostro consiglio è quello di tutelarne ogni singolo elemento, in modo da avere pieno diritto di utilizzo ed evitare spiacevoli sorprese.
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La Creazione di un Logo può sembrare una cosa semplice ma in realtà è il frutto di uno studio e di un’analisi che prende in considerazione diversi fattori, quali ad esempio l’ambito aziendale e la concorrenza. Individuare il tipo di attività e l’area di lavoro è necessario per identificare la grafica che più si adatta a rappresentare l’identità e l’essenza dell’azienda.
Per questo motivo è necessario affidarsi a dei professionisti del settore, che siano in grado di interpretare le esigenze del cliente, realizzando loghi originali, comunicativi, distintivi ma al tempo stesso leggibili e cromaticamente adeguati. ADVPRO Comunicazione ha a disposizione un team preparato di grafici che utilizza le migliori tecnologie per realizzare loghi attuali e che soddisfino la clientela.
ADVPRO è un progetto sviluppato da giovani professionisti, strutturato per offrire diversi servizi: Creazione e Restyling Brand, Campagne Pubblicitarie, Consulenza Marketing e molto altro sia a privati che alle aziende. Vogliamo offrire ai nostri clienti le soluzioni più efficaci per espandere il proprio business.
Il nostro obiettivo è quello di accompagnare e supportare le PMI verso le nuove forme di mercato orientate specialmente sul web, attraverso un percorso di “digitalizzazione” della propria impresa, in modo da creare la propria presenza online. Perchè noi crediamo che la comunicazione sia la chiave per il successo.
Il progetto ADVPRO nasce in Sicilia, precisamente a Palermo, territorio dove la crescita digitale delle imprese è in forte sviluppo e il numero di aziende che curano la loro identità aziendale risulta sempre maggiore! I nostri servizi sono comunque disponibili in tutta Italia, attraverso un affiancamento al cliente. Scegliete anche voi ADVPRO Comunicazione!
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Definizione dei dettagli. Sulla bozza scelta, e in base alle indicazioni del cliente, verranno apportate le modifiche necessarie fino ad arrivare alla versione definitiva del logo.
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ll libro “Don’t make me think” di Steve Krug è un vero e proprio classico che dal 2000 (anno della prima edizione) ad oggi ha aiutato centinaia di migliaia di web designer e sviluppatori a capire come migliorare l’usabilità di un sito web, che cosa sia l’usabilità e perché è importante. Partendo dai temi affrontati da Steve Krug sul come sfruttare l’usabilità, ho scritto questa guida su come si possa migliorare l’usabilità di un sito web. E quando dico migliorare l’usabilità di un sito bisogna intendere migliorare il sito stesso. Perché l’usabilità è una cosa importante.
L’usabilità è una cosa importante.
Ti è mai capitato di entrare in un sito internet e non capire assolutamente nulla di come si usasse e sentirti spaesato? Sappi che in questo caso la colpa non è tua (utente) ma di chi progetta e gestisce quel sito web e ne ignora l’usabilità. Per questo possiamo affermare che l’usabilità non solo è importante ma è fondamentale, specialmente per un sito con dei competitor. Che si tratti di blog, siti aziendali, e-commerce o altri siti che offrono un servizio o un prodotto, devono fare in modo di rendere l’esperienza dell’utente più intuitiva possibile. Questo è fondamentale per spingere l’utente ad acquistare i vostri prodotti, iscriversi ai vostri programmi ma, soprattutto per evitare di far entrare in confusione l’utente che si ritroverà a cliccare in continuazione il tasto indietro e cercare la risposta che voleva in un altro sito più veloce ed efficiente. Se un sito non ha rispetto per l’usabilità, non ha funzioni chiare o non riesce a far capire all’utente come deve muoversi, l’utente, semplicemente, se ne va da un’altra parte.
È importante anche per gli altri siti, però.
Certo, ci sono siti che non hanno competitor, dato che l’utente deve visitarli per forza per fare qualcosa, come ad esempio quelli della pubblica amministrazione, che infatti se ne fregano e sono pessimi a livello di usabilità (ovviamente non tutti). In questi casi bisogna rendersi conto che non agevolare l’usabilità del sito stanca l’utente e di certo questa non è una cosa positiva.
Se un sito è più facile da usare, l’utente è più contento.
Ti è mai capitato di entrare in un sito internet e non capire assolutamente nulla di come si usasse e sentirti spaesato? Sappi che in questo caso la colpa non è tua (utente) ma di chi progetta e gestisce quel sito web e ne ignora l’usabilità. Per questo possiamo affermare che l’usabilità non solo è importante ma è fondamentale, specialmente per un sito con dei competitor. Che si tratti di blog, siti aziendali, e-commerce o altri siti che offrono un servizio o un prodotto, devono fare in modo di rendere l’esperienza dell’utente più intuitiva possibile. Questo è fondamente per spingere l’utente ad acquistare i vostri prodotti, iscriversi ai vostri programmi ma, soprattutto per evitare di far entrare in confusione l’utente che si ritroverà a cliccare in continuazione il tasto indietro e cercare la risposta che voleva in un altro sito più veloce ed efficiente. Se un sito non ha rispetto per l’usabilità, non ha funzioni chiare o non riesce a far capire all’utente come deve muoversi, l’utente, semplicemente, se ne va da un’altra parte.
Cose che fanno diminuire la fiducia.
Prendiamo come esempio il sito Amazon. Non ha di certo un sito con una grafica spettacolare ma di certo l’usabilità di Amazon è perfetta. Un utente che visita il sito di Amazon, capisce immediatamente come funziona, dove andare per cercare un prodotto, dove trovare le recensioni, come si acquista e come si traccia un pacco. E infatti gli utenti di Amazon sono contenti, comprano e Amazon fattura miliardi.
Se un sito è facile da usare l’utente è più contento e, se l’utente è contento, acquista di più.
Steve Krug, nel suo libro, utilizza in questo ambito l’esempio del “serbatoio di felicità”. Ogni utente che visita un sito, ha in partenza un certo serbatoio di fiducia. In base a quello che c’è o non c’è sul sito quella fiducia aumenta o diminuisce. Vediamo come.
Quando su un sito le informazioni che interessano sono “nascoste”.
Prendiamo ad esempio il sito di un’azienda che offre un prodotto. Chi visita le pagine del sito potrebbe aver bisogno di assistenza con quel prodotto. Se però il sito dell’azienda non rende facilmente visibili cose come numero di telefono, chat per chiedere aiuto o mail di contatto, la fiducia dell’utente inizia drasticamente a diminuire. Al contrario quei siti che mettono ben in evidenza in ogni pagina il numero di telefono di assistenza o la live chat su ogni pagina, migliorano in modo incredibile l’ esperienza dell’utente con quel sito. Un altro esempio è quello dei numerosissimi siti che nascondono le informazioni sui prezzi dei prodotti con la speranza che l’utente clicchi comunque su “acquista” e veda dopo il prezzo reale. Inutile dire che non si tratta di una scelta saggia. L’utente andrà a vedere su qualche altro sito i costi di quel prodotto oppure non lo acquisterà proprio!
Quando l’utente viene “punito” se non fa le cose correttamente.
Un esempio classico in cui ci si imbatte molte volte pagando online: inserire i numeri di carta di credito. Ci sono siti che se inserisci gli spazi ogni 4 numeri ti fanno riscrivere da capo tutto quanto.
Eppure scriverli in questo modo è più comodo e veloce, quindi perché impedire di farlo e far ricominciare da capo se si sbaglia?
Altro esempio è quello in cui, compilando un form di registrazione, sbagli qualcosa e invece di essere corretto immediatamente sei costretto a saperlo dopo aver cliccato su “avanti”. Ovviamente tutti i dati, anche quelli giusti, sono da reinserire da capo.
Il mettere ostacoli lungo il cammino dell’utente.
Banner pubblicitari. Popup per farti iscrivere alla newsletter che impediscono la navigazione. Altri popup a tutto schermo che ti costringono a mettere mi piace su Facebook o non ti lasciano navigare in pace. Altri Banner pubblicitari. Tutto ciò può essere dannoso per l’esperienza utente, specialmente da mobile quando si è costretti a chiudere una miriade di popup, avvisi, banner e altro.
Certo, se le statistiche di un sito web dicono che si hanno dei buoni risultati con queste opzioni si può anche pensare di ignorare i fastidi degli utenti (NON FATELO) ma, quantomeno, bisogna fare in modo di rendere il più agevole possibile il superamento di questo ostacolo, ad esempio inserendo delle X belle grosse per chiudere un popup.
Un sito dall’aspetto dilettantistico.
Avere un sito dall’aspetto dilettantistico danneggia fortemente l’usabilità del sito stesso in quanto gli utenti avranno molta meno voglia di restarci e perderanno fiducia. Ovvio, no?
Cose che fanno aumentare la fiducia.
Per fortuna esistono anche una serie di cose che fanno aumentare la fiducia e migliorano l’esperienza dell’utente. Vediamo quali sono.
Rendere facili le cose che gli utenti vogliono fare su un sito.
Solitamente sapere quali sono le cose che le persone vogliono fare su un sito è piuttosto facile: è l’obiettivo per cui il sito è stato creato. Rendere facile andare direttamente a quello che la gente vuole fare dovrebbe essere quindi ovvio, no? Ad esempio il sito di un hotel dovrebbe rendere il più facile possibile la prenotazione delle camere. Oppure un sito che offre mutui dovrebbe offrire un bel pulsante chiaro e immediato con scritto “Richiedi un mutuo”. Si tratta di buon senso. E si tratta di rendere l’utente contento e fargli aumentare la fiducia nei confronti del sito stesso.
Comunicare velocemente quello che serve.
Riprendendo l’esempio del sito di un hotel, l’utente vorrà sicuramente sapere velocemente quali sono i costi delle camere, la disponibilità dei servizi eccetera. E ci si aspetta che queste informazioni siano chiare e facilmente accessibili da subito evitando sorprese in seguito. Se ad esempio, su un e-commerce, i costi di spedizione risultano poi più alti di quanto dichiarato il potenziale acquirente potrebbe perdere fiducia e addirittura rinunciare all’acquisto, prediligendo un sito più trasparente.
Quando ci sono risposte a domande che gli utenti fanno davvero.
In quasi tutti i siti aziendali e di servizi sono presenti le FAQ, Frequent Asked Question, ovvero le risposte alle domande che vengono fatte più spesso. Questa è una cosa positiva. In realtà spesso si tratta delle classiche finte domande a fini marketing che chi gestisce il sito vorrebbe che la gente facesse. Le FAQ devono essere reali e sincere includendo anche domande scomode ma che rispondono realmente a quello di cui la persona ha bisogno.
Risparmiare più passaggi possibile agli utenti.
Steve Krug nel libro fa l’esempio della mail di conferma che arriva da parte di Amazon dopo aver acquistato un prodotto. Questa mail include sempre un comodo pulsante che rimanda direttamente alla pagina per tracciare la spedizione del prodotto e sapere esattamente quando arriverà. Questo fa risparmiare tempo ai clienti e significa usabilità.
Consigli pratici per migliorare l’usabilità di un sito web.
Ora che abbiamo capito quanto sia importante l’usabilità, vediamo qualche consiglio pratico e attuabile velocemente per migliorare un sito. Eccone alcuni.
Fai in modo che il sito sia responsive o comunque visitabile da mobile
embra assurdo che nel 2019 esistono ancora siti web non pensati per il mobile, ma in giro se ne trovano tantissimi, quindi è bene inserire anche questo tra i consigli. Un sito web deve essere visitabile e usabile facilmente da qualsiasi dispositivo.
Ammettiamolo, è più facile a dirsi che a farsi. Progettare un sito web che sia bello e facile da usare anche da mobile è una sfida. Ma è una sfida necessaria visto che la navigazione da smartphone è ormai la più usata.
Crea una gerarchia visiva.
Le cose più importanti devono risultare più importanti anche a livello visivo, come ad esempio porre in evidenza il titolo usando una dimenzione del font maggiore rispetto al resto del testo e i pulsanti delle funzioni principali più grossi dei pulsanti di altre funzioni. Per creare una buona gerarchia visiva puoi anche pensare di sfruttare differenti font.
Suddividi il tuo sito in aree ben distinte.
Se una parte di un sito e-commerce serve ad acquistare mentre l’altra serve ad illustrare un servizio, è bene che sia evidente la differenza tra le due aree. Questo aiuta l’utente a decidere velocemente quale strada seguire e che cosa fare.
Non usare dimensioni del carattere troppo piccole.
Usare un carattere troppo piccolo danneggia incredibilmente l’usabilità, specialmente per siti web, come i blog o i siti di notizie, in cui sono presenti testi lunghi. Usa un buon contrasto nei testi evitando il “web grigino”, un fenomeno piuttosto recente ed incredibilmente fastidioso che consiste nell’utilizzare sfumature di grigio nei testi; testi scritti in grigio scuro su sfondi grigi chiaro.
Un testo con basso contrasto è più difficile da leggere e quindi più fastidioso.
Evidenzia bene quello che è cliccabile.
Quello che è cliccabile deve essere facilmente distinguibile rispetto a quello che non lo è. Che sia tramite un diverso colore o tramite la presenza di pulsanti, deve essere sempre ben chiaro dove le persone devono cliccare. Qui si clicca e Qui no. Deve essere chiaro.
Formatta il testo in modo che sia più facile scorrerlo.
• Utilizza molti titoli per suddividere in aree distinte gli argomenti. • Suddividi in paragrafi per organizzare meglio i contenuti. • Sfrutta grassetto e corsivo per sottolineare le informazioni più importanti. • Usa elenchi puntati e numerati.
Sono consigli base ma di fondamentale importanza che facilitano incredibilmente la lettura. Un’altra cosa importante è che i titoli di un paragrafo devono essere più vicini al paragrafo dopo per sottolineare il legame tra di loro.
Conclusioni.
Alla fin fine, l’usabilità è principalmente buon senso, almeno per le basi. E ci sono moltissime cose che chiunque abbia un sito può applicare in modo immediato inserendo brevi righe di codice.
Vuoi realizzare un sito web che rispecchi tutti i criteri di cui abbiamo parlato e che abbia al primo posto l’usabilità e che tenga il cliente incollato al sito? Visita la nostra sezione creazione sito web o contattaci per una consulenza gratuita.
A molti sembra davvero impossibile imparare ad usare Illustrator da zero.
Quindi risponderemo a questa domanda: “come si impara ad usare Illustrator?”
Proprio per rispondere a tutte queste richieste, lo staff di ADVPRO Comunicazione ha pubblicato nel suo Blog questa guida, una sorta di manuale per chiunque desideri muovere i primi passi all’ interno di questo software.
In questo post ti insegnerò ad usare Adobe Illustrator dalle basi.
Scoprirai anche come, grazie ad Illustrator Startup, diverse persone siano riuscite a condurre in autonomia un progetto di grafica vettoriale a partire dalla gestione delle forme geometriche fino alla realizzazione di elementi più complessi come loghi, illustrazioni e pattern.
La grande guida ad Adobe Illustrator: tutto quello che ti serve per iniziare alla grande
In questi giorni ho cercato “come imparare Illustrator” su Google per dare un’occhiata a quanto viene raccontato dalla blogosfera Italiana.
Purtroppo mi sono reso conto che vi è una vera e propria carenza di contenuti approfonditi e pratici, quindi ho voluto scrivere questa guida per aiutare chi intende acquisire padronanza con l’interfaccia, gli strumenti e i tool più importanti.
Ho anche creato un corso che spiega le stesse tecniche e metodologie utilizzate dai migliori designer per creare loghi, illustrazioni, cartoni animati, packaging e layout per siti web o app. Il tutto rigorosamente in formato vettoriale, ovviamente scalabile all’ infinito. Si chiama Illustrator Startup e puoi scaricarlo facendo click qua.
Sei pronto? Iniziamo!
Questo manuale contiene al suo interno le nozioni necessarie per chi si approccia per la prima volta ad I Adobe lllustrator, potrai scegliere di leggerlo tutto, di inserirlo nei preferiti per una futura consultazione o semplicemente di dare un’occhiata alle parti che realmente ti interessano.
#1 Che cosa è Adobe Illustrator e perché dovresti utilizzarlo
Se sei un artista, un designer, un appassionato di grafica o semplicemente qualcuno che vuole imparare a creare loghi, marchi, icone, illustrazioni, cartoon, infografiche, layout per siti web/app o packaging – Illustrator è la soluzione migliore e più efficace.
Perchè?
Perchè ti permette di creare e lavorare con immagini vettoriali!
Ti spiego rapidamente:
La grafica vettorialeè una tecnica utilizzata nel settore della grafica digitale per ottenere immagini (tracciati) attraverso equazioni matematiche. Le immagini vettoriali, a differenza delle classiche raster (fotografie composte da pixel), possiedono una definizione indipendente dalla specifica risoluzione e possono per tanto essere utilizzate su più supporti o dispositivi senza subire alterazioni visive di sorta.
Qualsiasi forma, texture, illustrazione, testo andrai a creare all’interno di Illustrator rimarrà scalabile all’infinito senza subire perdite di qualità, un vantaggio non indifferente per ogni designer.
Per questo non finirò mai di ripetere che i loghi vanno creati assolutamente in formato vettoriale!
Lavorare con il vettoriale ti permette di:
Avere immagini scalabili all’infinito e indipendenti dalla risoluzione;
poter gestire facilmente e velocemente eventuali modifiche più o meno importanti (colori, forme);
ottenere una maggiore compressione dei dati. Un’immagine vettoriale occupa molto meno spazio rispetto ad una corrispondente in raster.
Capisci dunque che Adobe Illustrator è uno strumento imprescindibile per chiunque desideri lanciarsi nel mondo del logo design, dell’illustrazione, del packaging e in generale di tutto ciò che deve poter essere scalato e ridimensionato senza grossi problemi.
Quando NON devi usare Illustrator?
Insomma, puoi impiegare Illustrator per tutto ciò che non riguarda il digital publishing, l’elaborazione di immagini raster, la grafica 3D o l’animazione.
Però lascia che ti dica una cosa…
Spesso mi domandano: è corretto impaginare biglietti da visita, flyers, depliant, poster o cartelloni pubblicitari con Illustrator?
Certo, puoi farlo, nessuno te lo vieta, ma devi anche essere consapevole che Adobe ha messo a disposizione un software apposito per la gestione delle impaginazioni. Sto parlando di InDesign.
Quando si tratta di gestire più pagine, griglie, testi e relativi stili, Indesign batte Illustrator sul nascere, perché permette di automatizzare i processi e ottimizzare il flusso di lavoro con un notevole risparmio di tempo.
Ogni software ha il proprio compito.
Adesso rispondi a questa domanda: Quale strumento utilizzeresti per costruire una casetta per uccelli?
Naturalmente avresti bisogno di differenti attrezzi e non potresti mai ottenere un risultato accettabile facendo leva solo su un martello o su un cacciavite.
Lo stesso concetto è applicabile alla progettazione grafica di biglietti da visita, piuttosto che a depliant pubblicitari, dato che elementi grafici piuttosto complessi si compongono di parti da definire secondo diverse modalità e diversi programmi.
Illustrator, indesign, ma anche Photoshop possono lavorare sinergicamente; nessuno è simile all’altro, ma possono essere molto spesso complementari.
Ritornando all’esempio del depliant pubblicitario potresti:
Elaborare le immagini raster in Photoshop;
creare loghi, icone e illustrazioni in Illustrator;
impaginare il tutto con Indesign.
Ogni software ha un ruolo ben preciso e di conseguenza ci sono situazioni in cui l’uso di Illustrator è altamente sconsigliato.
Te lo dico esplicitamente: se devi impaginare cataloghi, riviste, libri o tutto ciò che riguarda il mondo del digital publishing e lo fai con Illustrator, stai facendo una grande cazzata.
Se pensi di modificare un’immagine raster con Illustrator, sta sbagliando di grosso!
Il motivo è semplice: Illustrator non è stato concepito né come strumento di impaginazione ne come software di fotoritocco o fotomanipolazione.
Dopo questa lunga e doverosa introduzione, passiamo finalmente alla ciccia.
#2 Primi passi in Illustrator: la finestra Nuovo Documento
Dopo aver scaricato, installato e aperto per la prima volta Illustrator, ti troverai davanti ad una schermata simile a questa.
Illustrator CC 2017 presenta una nuova veste grafica semplice, piatta e moderna, con icone e pannelli dal look pulito e minimale.
Da questa schermata puoi creare immediatamente un nuovo documento di lavoro facendo clic sulla voce Nuovo.
A questo punto dovrebbe apparire una finestra di dialogo relativa alla creazione di un nuovo documento.
La prima cosa che devi fare è decidere il tipo di documento da creare.
Nell’area superiore della finestra puoi definire il profilo del documento sul quale andare a lavorare. Alcune domande da porsi:
Sarà un progetto destinato alla stampa o al web?
Dovrai realizzare un’interfaccia grafica per dispositivi mobili, oppure per dispositivi tv o video?
Una volta deciso il tipo di lavoro, puoi iniziare il nuovo progettoselezionando un predefinito documento vuoto al centro della finestra.
Nel caso il tuo file sia destinato alla stampa avrai la possibilità di iniziare con un documento A4, Lettera, Legale o Tabloid. Nel caso invece tu debba progettare l’interfaccia utente per un’app, potrai scegliere (nella sezione Dispositivo mobile) documenti con le misure dei più comuni dispositivi(iPhone, iPad ecc).
Parametri modificabili in un nuovo documento
Attivando un predefinito A4 puoi notare che nella parte destra della finestra vengono visualizzati i dettagli del formato selezionato. Qui hai la possibilità di:
Assegnare un nome o un titolo al progetto;
Modificare l’altezza e la larghezza del documento creando una o più tavole personalizzate;
Decidere l’unità di misura da utilizzare all’interno del progetto (pixel, cm, mm ecc);
Modificare l’orientamento della tavola (verticale o orizzontale);
Aggiungere più tavole da disegno in un unico documento (massimo 100);
Gestire l’impostazione di pagine al vivo, molto utile per quanto riguarda la fase di stampa di un documento. L’area al vivo è la parte di immagine che viene eliminata in fase di ritaglio. Le impostazioni di pagina al vivo infatti creano un prolungamento della tavola da disegno per ottenere uno scarto ed evitare problemi di taglio. Impostando, ad esempio, 5 mm per ogni lato, verrà creata un’area esterna alla tavola (appunto di 5mm) in cui dovrai prolungare ogni elemento che toccherà il bordo della pagina;
Definire il metodo colore del documento (RGB o CMYK). Illustrator, in fase iniziale, ti obbliga a definire un metodo colore all’interno di un documento per garantire colori coerenti in fase di output. Ma ti dirò di più, è possibile lavorare con più modelli colori all’interno di un unico documento. Infatti, se hai creato un nuovo file CMYK, nulla ti vieta, all’interno, di utilizzare elementi RGB, oppure immagini collegate in tricromia o anche altri metodi, come: Scala di grigio, HSB, RGB per il web e Lab. Queste, non sono modalità di colore del file, ma possono comunque essere utilizzate a prescindere dal tipo di documento.
#3 L’interfaccia di lavoro di Adobe Illustrator
A primo impatto l’interfaccia di illustrator potrebbe farti cadere nei 60 minuti di buio.
Sai cosa sono i “60 minuti di buio”?
Si tratta di quel momento in cui apri un programma e pensi: “Ma dove sono finito? Voglio tornare a casa mia!”
Ecco perché in questo paragrafo analizzeremo l’interfaccia di Illustrator e vedremo i principali settori dell’area di lavoro predefinita, ognuno dei quali consente l’accesso a diversi strumenti e funzionalità.
La barra dell’applicazione.
Partiamo dall’area superiore in cui abbiamo la barra dell’applicazione.
Al suo interno, da sinistra verso destra, sono presenti alcune icone:
L’icona Adobe Bridge: che offre un collegamento diretto al software che ti aiuta ad organizzare i file immagine;
L’icona Adobe Stock: che ti connette direttamente al servizio Adobe con milioni di immagini, foto, grafica, vettoriali e video;
La funzione Disponi documenti: con la quale puoi affiancare i documenti aperti o disporli in griglie;
L’icona per accedere rapidamente alle opzioni GPU: per eseguire prestazioni più elevate;
Il commutatore per passare da un’area di lavoro all’altra;
un campo di ricerca per trovare immagini all’interno di Adobe Stock.
Il pannello di controllo
Quando si parla di pannello di controllo in Illustrator, si intende una barra dinamica orizzontale (agganciata alla parte superiore dell’area di lavoro) che mostra le opzioni disponibili per l’oggetto selezionato.
Ok, mi spiego meglio.
Se attivi, all’interno della tua area di lavoro, un elemento testuale, nel pannello di controllo verranno visualizzate le opzioni relative al font, allo stile, alla dimensione, al colore, all’allineamento ecc.
Se selezioni invece una forma geometrica, verranno verranno visualizzate le opzioni relative alla modifica di un tracciato vettoriale come il colore di riempimento, la traccia, lo spessore del contorno ecc.
Che cosa sono le tavole da disegno e come gestirle
Ti ho già mostrato come, durante la fase di creazione di un nuovo documento, sia possibile inserire più di una tavola da disegno.
Ma che cosa sono esattamente queste tavole?
Le tavole da disegno possono essere paragonate a delle pagine che rappresentano le aree contenenti i disegni stampabili, ma attenzione: il nome tavola non è stato assegnato a caso.
Ho specificato “possono essere paragonate”, in quanto non sono delle vere e proprie pagine. Sono Tavole.
Solo questo dovrebbe renderti consapevole che Illustrator non è un software di impaginazione.
Nella pratica: ogni elemento che viene posizionato fuori da una tavola non verrà considerato né in fase di stampa né in esportazione. Inoltre, le tavole, sono utili per generare PDF multipagina, oppure documenti da stampare in diversi formati o con elementi distinti.
#4 Gli strumenti di Illustrator
Il pannello degli strumenti di sinistra contiene tutti i tool utili a creare e modificare le forme vettoriali.
Come puoi notare, gli strumenti sono suddivisi in diversi insiemi, in base al loro gruppo di appartenenza.
Il primo gruppo di strumenti è adibito alla selezione degli elementi;
il secondo comprende quelli dedicati alla creazione e al disegno di forme
il terzo racchiude quelli inerenti alla modifica degli elementi
il quarto quelli relativi alla colorazione degli oggetti
il quinto gruppo fornisce alcuni strumenti utili alla gestione e alla navigazione nel documento.
Quali sono gli strumenti più utili per iniziare?
Senza ombra di dubbio gli strumenti selezione (freccia nera) e selezione diretta (freccia bianca).
Lo strumento selezione permette di attivare interi oggetti, spostarli, ridimensionarli e ruotarli.
Lo strumento selezione diretta invece offre la possibilità di gestire i singoli punti di ancoraggio e segmenti di un oggetto, in modo da poter modificare e distorcere in maniera del tutto personale qualsiasi tipo di forma.
Gli strumenti per disegnare con Illustrator
Per quanto concerne gli strumenti per disegnare con Illustrator, fra i più importanti abbiamo:
La Penna che permette di disegnare linee rette, curve e ricalcare oggetti alla perfezione. Si tratta di un tool molto potente, ma allo stesso tempo assai complicato da usare, soprattutto per chi è alle prime armi.
Lo strumento Testo che permette di inserire del testo indipendente o delle aree di testo all’interno del documento.
Lo strumento Rettangolo che nasconde al suo interno altri strumenti per la creazione di forme primitive chiuse.
La Matita, con la quale puoi disegnare a mano libera esattamente come su un foglio di carta.
Gli strumenti per colorare con Illustrator
Dopo aver visto gli strumenti più utili per disegnare è giunto il momento di analizzare il gruppo di strumenti adibiti alla pittura.
Illustrator offre diversi strumenti per colorare.
Partiamo dai più semplici: i Selettori colore.
I Selettori colore si trovano nella zona inferiore del pannello strumenti e sono rappresentati da due piccoli riquadri sovrapposti.
Il riquadro posto in alto a sinistra permette di gestire il colore di riempimento, mentre quello in basso a destra, assegna il colore di traccia o contorno.
Funzionano in questo modo:
Seleziona un tracciato vettoriale all’interno dell’area di lavoro;
fai un doppio clic su uno dei selettori colore;
si aprirà una finestra nella quale potrai decidere manualmente il colorescegliendolo all’interno dello spettro, oppure inserire dei valori numerici nei campi predisposti.
Facile!
E se volessi creare delle sfumature?
Non è poi così difficile. Basta sfruttare lo strumento Sfumatura, attivabile mediante il tasto G.
Con un doppio clic sullo strumento Sfumatura si apre anche il relativo pannello, all’interno del quale puoi aggiungere una prima sfumatura Bianco>Nero di tipo Lineare.
Proprio in questo istante appare, sopra la forma vettoriale alla quale hai applicato il gradiente, una linea orizzontale: il cosiddetto Cursore di Annotazione sfumatura che permette di gestire dinamicamente sia la direzione, che la tipologia di gradazione.
Colorare con la funzione pittura dinamica
Oltre al classico metodo di pittura, Illustrator offre un secondo procedimento per colorare rapidamente più oggetti.
La pittura dinamica.
Con la pittura dinamica puoi colorare emulando un strumento tradizionale di applicazione del colore, ignorando i livelli o l’ordine di sovrapposizione, e seguendo invece un flusso di lavoro più naturale.
Usare la pittura dinamica è davvero molto semplice.
Gli strumenti per trasformare e modificare le forme con Illustrator
Oltre a saper disegnare e colorare con Illustrator, è necessario prendere dimestichezza con i principali strumenti di trasformazione forme.
Anche in questo caso, esistono diversi tool per gestire rotazione, riflessione, ridimensionamento e inclinazione.
Vediamo quali sono:
Lo strumento Rotazione
Ruotare un oggetto in Illustrator è davvero semplice.
Nella pratica puoi muovere un oggetto attorno al suo punto centrale, semplicemente
avvicinando il puntatore all’esterno del rettangolo di selezione finché non assume le sembianze di una doppia freccia, dopodichè trascinare.
Ma come si fa a ruotare un oggetto attorno ad un punto che non sia quello centrale?
Banale!
Attiva la forma da ruotare e seleziona lo strumento rotazione dal pannello di sinistra, oppure premendo il tasto R.
A questo punto, apparirà al centro della forma un “target”. Trascina il target centrale nella posizione desiderata e, quindi, fai clic e sposta la forma.
Niente di più semplice!
Lo strumento riflessione
Anche la riflessione di oggetto è un’operazione molto intuitiva.
Puoi riflettere un oggetto facendo doppio clic sullo strumento di riflessione e, nella finestra di dialogo, definire l’asse e l’angolo di riflessione.
Eventualmente hai la possibilità di selezionare lo strumento riflessione (tasto O) e definire manualmente un asse o un angolo riposizionando il target centrale come abbiamo visto fare per lo strumento di rotazione.
Lo strumento ridimensionamento
Èrisaputo che per scalare un elemento in Illustrator, si debbano utilizzare i cursori quadrati presenti lungo il rettangolo di selezione.
Anche se questo è il metodo più rapido e indolore, resta comunque limitato.
Devi sapere che esiste uno strumento apposito e più preciso per gestire il ridimensionamento di uno o più elementi della tavola da disegno: lo strumento ridimensionamento.
La procedura è molto semplice.
Attiva l’elemento da scalare e fai doppio clic sullo strumento di ridimensionamento.
Si aprirà una finestra di opzioni
Se stai provando un leggero senso di smarrimento, non ti preoccupare.
All’inizio è normale non comprendere tutte le impostazioni presenti.
Qui hai la possibilità di scalare un oggetto in modo uniforme, senza inserire dei valori di percentuali negli appositi spazi.
Inoltre, nella parte inferiore puoi gestire il ridimensionamento dei tratti e degli effetti.
Devi sapere che di default, i tratti e gli effetti non vengono ridimensionati insieme agli oggetti. Questo significa che attivando le opzioni Adatta angoli e Ridimensiona tratti ed effetti, la funzione scalerà proporzionalmente anche eventuali contorni o effetti applicati all’oggetto in questione.
E per scalare un oggetto rispetto ad un punto di riferimento che non sia il centro?
Probabilmente sai già la risposta.
Sposta il target ed il gioco è fatto!
Seguimi: attiva lo strumento ridimensionamento, tieni premuto Alt e sposta il target dal centro della forma in un altro punto.
Appena rilasci il tasto Alt si aprirà la finestra di opzioni nella quale puoi gestire la scalatura, stavolta in base ad un altro punto di riferimento.
Lo strumento inclinazione
L’ultimo tool di manipolazione forme che analizziamo è lo strumento inclinazione.
A che cosa serve?
Ad inclinare. ossia a porre in posizione obliqua una forma lungo l’asse orizzontale o verticale sulla base dell’angolo specificato rispetto a un asse.
Puoi inclinare un oggetto rispetto al proprio centro, oppure rispetto ad un altro punto di riferimento definito manualmente tramite il target.
Per procedere con l’inclinazione, dopo aver selezionato la forma da piegare, fai doppio clic sullo strumento in questione e definisci, all’interno della finestra di opzioni un angolo ed un asse di inclinazione.
#5 I pannelli di Illustrator
Se il tuo scopo è quello di diventare un esperto di Illustrator, allora non puoi ignorare i Pannelli.
Dove si trovano, che cosa sono e a cosa servono i pannelli di Illustrator?
E’ semplice, innanzitutto i pannelli di default si trovano sul lato destro della schermata, e sono rappresentati da piccole icone espandibili. Altri pannelli aggiuntivi li trovi invece sotto la voce di menu Finestra.
In cosa consistono i Pannelli?
Beh, sostanzialmente ti permettono di compiere operazioni avanzate.
Come prima cosa, conviene individuare i pannelli più importanti ovvero quelli che utilizzerai più frequentemente.
Poi, ti suggerisco di disporre i pannelli dove meglio desideri semplicemente trascinandoli all’interno dell’area di lavoro.
Il terzo step, dopo averli posizionati e organizzati in base alle tue esigenze lavorative è quello di salvare la loro disposizione in modo tale da poter richiamare l’area di lavoro in qualsiasi occasione.
Io utilizzo prevalentemente 8 pannelli ed ora scopriamo quali sono e a che cosa servono.
Il pannello Colore
Il primo della lista! Viene utilizzato per personalizzare e modificare i colori. In base al metodo colore assegnato, puoi utilizzare i cursori corrispondenti e variare manualmente le tonalità.
Inoltre, dal menu in alto a destra puoi modificare il metodo colore selezionando Scala di grigi, RGB, HSB, CMYK o RGB per Web.
All’interno del pannello campioni hai la possibilità di memorizzare tutti i colori associati ad uno specifico documento in modo tale da poterli richiamare rapidamente.
Si tratta di un’area in cui salvare colori, sfumature, pattern o gruppi di colori da poter conservare, riutilizzare o esportare per altri progetti.
Sai come aggiungere al pannello Campioni tutti i colori utilizzati in un disegno?
Facile!
Apri il menu del Pannello Campioni, poi clicca sulla voce Aggiungi Colori Usati. questa azione importa i campioni usati nel tuo disegno all’interno del pannello.
Il pannello offre anche diverse biblioteche di campioni predefiniti accessibili dall’icona posta in basso a sinistra.
Il pannello traccia
Lavorando con Illustrator, ti capiterà sicuramente di dover gestire diverse tipologie di contorni, per esempio potresti aver bisogno di realizzare tracce con larghezze variabili, linee tratteggiate, punteggiate oppure frecce.
Sai che puoi ottenere tutto questo con il pannello Traccia?
All’interno del pannello Traccia puoi:
Definire lo spessore del tratto;
impostare gli estremi;
assegnare il tipo di angolo;
settare l’allineamento;
applicare una tratteggiatura;
definire la lunghezza dei trattini e la spaziatura;
assegnare frecce alle estremità dei segmenti;
applicare dei profili di larghezza personalizzati.
Il pannello sfumatura
Abbiamo visto in precedenza che con un doppio clic sullo strumento Sfumatura è possibile accedere al relativo Pannello.
Nel momento in cui fai clic sulla casella Riempimento sfumato, l’oggetto selezionato viene riempito con un gradiente lineare che va dal bianco al nero.
Nel Pannello puoi modificare la tipologia di sfumatura (lineare o radiale), definire il grado di angolazione e aggiungere altri cursori colore lungo la timeline per ottenere gradienti più complessi.
Il pannello trasparenza
In Adobe Illustrator è possibile assegnare un livello di trasparenza ad un oggetto.
In pratica puoi diminuire l’opacità di un elemento e rendere visibile un eventuale disegno sottostante.
Per aggiungere la trasparenza puoi utilizzare il pannello Trasparenza e diminuire la percentuale di opacità.
Inoltre all’interno di questo pannello puoi specificare il metodo di fusionedegli oggetti (un po come avviene in Photoshop), creare maschere di opacità o forare una parte di un oggetto con la parte sovrastante di un oggetto trasparente.
Il pannello carattere
Come si formattano i testi in Illustrator? Con il pannello Carattere.
Di default questo pannello risulta nascosto, perciò vediamo subito come attivarlo. Vai al menu Finestra>Testo>Carattere o in alternativa premi i tasti Cmd o Ctrl + T.
Si aprirà una palette contenente alcune opzioni relative alla scelta del carattere tipografico, lo stile, la dimensione, l’interlinea, la crenatura e la spaziatura.
Ma non è tutto, dal menu presente nell’angolo alto destro del pannello, puoi attivare altre opzioni e gestire: scalatura verticale/orizzontale, spostamento della linea di base, rotazione, maiuscole, apici, pedici ecc ecc
Il pannello livelli
Affrontiamo ora un tool fondamentale per l’organizzazione e l’ottimizzazione del flusso di lavoro.Sto parlando del pannello Livelli. Cerchiamo di capire a cosa cosa servono i livelli in Illustrator e perchè il loro utilizzo è fondamentale al fine di risparmiare tempo ed aumentare la produttività. I livelli possono essere paragonati a strati su cui posizionare diversi elementi. Inserire gli oggetti negli appositi livelli ti permette di gestire, selezionare, nascondere e bloccare separatamente gli elementi vettoriali senza alcuna difficoltà. Quando crei disegni complessi e con parecchi tracciati, la gestione degli elementi diventa complessa soprattutto se sono sovrapposti fra loro. Il pannello Livelli ti può semplificare il lavoro. Per attivarlo ti basta accedere al menu Finestra> Livelli.
All’interno del pannello puoi creare nuovi livelli e inserire gli elementi semplicemente trascinando il quadratino colorato come mostrato nell’immagine seguente. Certo, ci sarebbe ancora tantissimo da dire sulle funzioni e i tool di Adobe Illustrator e chissà, magari in futuro avrò occasione proseguire questa super guida! Nel frattempo, ti ho mostrato una panoramica generale dell’ambiente di lavoro e degli strumenti più importanti per poter iniziare a muovere i primi passi con il software. Sicuro, imparare un nuovo software non è mai semplice. Un consiglio? cerca di utilizzarlo costantemente, studiane il funzionamento, sii felice dei tuoi successi e nei momenti di difficoltà concentrati come se fosse una partita di scacchi.
Lo staff di ADVPRO è a tua disposizione per ogni domanda o curiosità in merito al mondo di Illustrator e della grafica vettoriale! Non esitare a scriverci!
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